Pesca in fiume: attrezzature, 6 tecniche e permessi

Pesca in fiume: attrezzature, tecniche e permessi

La pesca in fiume è un’attività amata da molti appassionati, ma richiede il rispetto di regole specifiche e l’uso dell’attrezzatura adeguata. Per ottimi risultati, è fondamentale conoscere le migliori tecniche per ottenere una pesca proficua. Approfondiamo ulteriormente il tema della pesca nei fiumi.

Tecniche di pesca in fiume

Esistono diverse tecniche di pesca in fiume, alcune più popolari di altre, da scegliere in base alla larghezza e alla portata del fiume. Le tecniche più conosciute e praticate includono:

Pesca a fondo in fiume:

Questa tecnica prevede la pesca senza l’uso di galleggianti, come nel caso della pesca all’inglese, ma con l’aggiunta di un grande piombo. L’obiettivo è far affondare l’esca sul fondo del fiume, a una distanza dalla riva di solito inferiore ai 100 metri. Se eseguita correttamente, questa tecnica può portare a numerose catture in breve tempo. Nel corso degli anni, sono state sviluppate varianti come il “carpfishing”, una tecnica specifica per la pesca della carpa, e il “surfcasting”, una tecnica di pesca a fondo dalla spiaggia.

Pesca a feeder in fiume:

Questa tecnica coinvolge l’uso di un piombo pasturatore, chiamato “feeder”, riempito con pastura, bigattini o entrambi, per la pesca a fondo sia nei fiumi che nei laghi. È una tecnica molto praticata in primavera e estate e consente di catturare carpe, carassi e altri pesci che si nutrono sul fondo.

Pesca all’inglese in fiume:

La pesca all’inglese è una tecnica che implica l’uso di particolari galleggianti scorrevoli, che consentono di raggiungere maggiori profondità rispetto alla lunghezza della canna da pesca. I vantaggi di questa tecnica includono la possibilità di pescare lontano dalla riva e immergere il monofilo tra la canna e il galleggiante, consentendo una pesca a profondità elevate.

Pesca a passata in fiume:

Questa tecnica prevede l’uso di un galleggiante che viene lasciato libero di muoversi con la corrente del fiume. La passata è uno dei metodi di pesca più comuni nei fiumi ed è semplice da eseguire. Coinvolge il calare un’esca in acqua fino al fondo, permettendole di scorrere con la corrente del fiume lungo un percorso prestabilito. Leggi questo articolo sulle basi della pesca alla passata.

Pesca in trattenuta in fiume:

Questa tecnica di pesca implica l’uso di un galleggiante che viene trattenuto in un punto specifico del fiume. È necessario montare un galleggiante abbastanza grande e del piombo sufficiente per mantenere la lenza perpendicolare e impedire che venga sollevata dalla forza della corrente. A differenza della pesca a passata, in questo caso si pesca con il galleggiante fermo in un punto specifico.

Pesca a spinning in fiume:

La pesca a spinning può essere praticata in tutti i tratti di fiume, sia in quelli caratterizzati da una corrente leggera che in quelli con corrente sostenuta, dove sono presenti anche pesci predatori che abboccano agli artificiali. Si utilizzano esche artificiali e canne da spinning con mulinello a recupero.

Attrezzatura per la pesca in fiume

Per la pesca in fiume, l’attrezzatura standard generalmente include:

Tra le canne da pesca più utilizzate per la pesca in fiume vi è la canna “bolognese”, che è disponibile in diverse lunghezze, da 3 a oltre 8 metri, con materiali come vetroresina, vetroresina e carbonio, o solo carbonio. La scelta delle attrezzature varia in base alla tecnica di pesca utilizzata e alle preferenze personali.

È anche consigliabile indossare abbigliamento adeguato per la pesca in fiume, come un gilet con tasche, un cappellino con visiera, occhiali da sole polarizzati e scarpe comode.

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Licenze di pesca in fiume

Sia che si peschi per professione o per svago, è importante farlo nel rispetto delle leggi. Esistono due tipi di licenza per la pesca legale nei fiumi e nei laghi:

Licenza A, riservata ai pescatori professionisti.
Licenza B, riservata agli appassionati.

La licenza A viene rilasciata dalla Regione a coloro che superano un esame di idoneità per l’esercizio della pesca professionale, dopo aver frequentato un corso organizzato dall’ente territoriale. Ha una validità di dieci anni e prevede il pagamento di una tassa annuale che varia a seconda della regione, di solito intorno ai 40 euro.

La licenza B, invece, consiste in una ricevuta di pagamento della tassa annuale di concessione regionale, che riporta i dati anagrafici e il codice fiscale del titolare, con la causale “tassa pesca – licenza tipo B”. Ha una validità di 12 mesi e prevede il pagamento annuale di una tassa pari a 23 euro.

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